Nel profondo del mistero misterioso siamo riusciti a scovare una piccola certezza: la campagna è vera per quanto riguarda (almeno) due soggetti.
Eccoli come sono apparsi sulle pagine della stampa di settore:
Ne abbiamo già parlato qui di sta cosa. Di campagne che subiscono un restyling in vista dei premi. Scorretto? Paraculo? Sbagliato? Sinceramente non sappiamo che dire, ci limitiamo a parafrasare il Lebron James dell'ultima campagna Nike: "What should they do?"
Cosa dovrebbero fare le agenzie? Da una parte il cliente non comprende che in questo caso l'impaginato restyled è indiscutibilmente più bello, che la dimensione del pack non è proporzionale alle vendite, che la creatività sta sopra, scritta nei titoli.
Oppure non è nemmeno tutta colpa sua, forse siamo noi target troppo stupidi, rincolgioniti dalle stronzate televisive e non, che non riusciamo ad andare oltre un livello di lettura e di apprezzamento degli annunci che non sia un paio di tette, un culo o un testimonial macchietta di sè stesso.
Fatto sta che spesso un po' tutte le agenzie (non nascondiamoci puntando il dito su JWT) si ritrovano in queste situazioni: rifare campagne per renderle accettabili, belle, non solo obrobri partoriti da dinamiche di marketing. Ed ognuno di noi penso ha una sua "versione da portfolio" dei lavori svolti.
Ma tutto ciò alla fine è giusto?
Nel caso Huggies (anche qui sono tutte nostre supposizioni) forse qualcuno si è fatto prendere la mano in questo processo per niente salutare. Nuova grafica, e perchè no nuovi soggetti?
Il danno però può essere dietro l'angolo, forse è bastato un soggetto di troppo per far succedere un casino.
Non lo sapremo mai e penso sia anche l'ultima volta che ne parliamo.
Il fatto è che dovremmo fare tutti una riflessione, ma proprio tutti:
i creativi e le agenzie sanno fare cose belle.
Perché ridursi a farle sottobanco quando basterebbe uno sforzo REALE e non alla viva il parroco di agenzia e account perché possano vedere la luce del sole e raccogliere i complimenti che meriterebbero?
Meditiamo.
La questione è delicata. In effetti la cosa è diffusa, anche fuori dai confini nostrani. Certo che come al solito si cerca la soluzione migliore: dare il contentino pronandosi davanti al cliente e poi fare creatività sottobanco.
RispondiEliminaNessuno cambierà, perchè meglio tenersi stretti un budget facendo gli schiavetti, piuttosto che lottare per le proprie idee in nome della creatività.
Perchè con 100 mila euro stai bene, ma con un leone a Cannes non ci compri manco un etto di prosciutto.