21/09/10

L' Uga è meno bella.


Parliamo di User generated advertising. (da ora in poi abbreviata Uga)

All'attivo esistono due siti che vanno per la maggiore e, per quel che ne sappia, entrambi di origine italiche: Bootb e Zooppa.


Per par condicio su Pubblicità Italia si legge invece un' intervista al creatore di Zooppa che ne decanta le qualità.



Dico la mia. La Uga, a oggi, è un'arma pericolosissima a doppio taglio che crea gravi problemi in un sistema fragile e moribondo come il nostro producendo prodotti per nulla all'altezza di una creatività professionale.

Da una parte i clienti vengono attratti de costi irrisori per avere la creatività che vogliono senza possibilità di contradditorio: pescano nel gruppone di proposte quella che più si avvicina alla loro idea.
Già mi immagino l'AD e il direttore marketing: "Cazzo che figata questi mi fanno quello che voglio senza rompere i coglioni e in più li pago quello che spendo in una sera in Corso Como."
"Ma infatti chi ce lo fa fare ad andare in qualche agenzia che si credono di saper tutto loro e magari ci rincoglioniscono di presentazioni, proposte che non abbiamo richiesto, creatività... tanto alla fine fanno come vogliamo noi solo che ci chiedono una barca di soldi."


Un altro rischio della Uga è generare una pericolosa distorsione del concetto di creatività. Chi non ha esperienza si muove per imitazione e chi si muove per imitazione in Italia è fottuto. Se ci si basa su quello che passa la TV, su quello che si vede sui giornali o sui manifesti ci troveremmo in un attimo a fare campagne solo con Belen Rodriguez (oddio sta già accadendo!).
Scherzi a parte fare creatività imitando la creatività è inutile altamente controproducente.


Può capitare comunque che i risultati dell' Uga siano professionalmente apprezzabili ma solitamente si limitano a loghi, immagini coordinate, web design. Tutte cose indubbiamente valide e creativamente impegnative, ma che richiedono uno sforzo produttivo minore (basta un pacchetto adobe). Quando si parla di spot o campagne la qualità ne risente indubbiamente (spesso mancano i fotografi, i post produttori, i registi, le case di produzione ecc... ecc...).


Giusto per curiosità ho fatto un giro su Zooppa e ho cercato quella che dovrebbe essere lo spot più votato del sito, vincitore di un contest e quindi pagato e sfruttato dal cliente (una bevanda energetica.)

Con tutto ripetto verso chi ci ha dedicato tempo e fatica, penso che uno spot richieda più impegno di un filmino girato nel proprio appartamento con un gruppo di amici. Far passare questo per un prodotto di creatività al servizio di un prodotto è un'eresia così grave dal dover essere punita con la disintegrazione sul posto.


Sono pronto a rimangiarmi ogni critica riguardo a Uga quando da un sito di Uga verrà fuori un film del carico di Carousel. Non sarà impossibile in un futuro. Ma oggi meglio stare alla larga da Uga.



2 commenti:

  1. Anonimo26/7/11

    http://www.youtube.com/watch?v=8FIF8cywfhk

    Da un'occhiata ;-)

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  2. Meglio, ma ancora troppo poco. A parte Western Union che ha tanto l'aria di un corto già girato da una casa di produzione (compare cargofilm da qualche parte mi pare) con un logo appiccicato, non vedo nulla di trascendentale, sia nell'idea che nella realizzazione.

    Il problema vero è che se lo spot lo gira solo un regista probabilmente peccherà nell'idea, se lo gira un creativo, probabilmente faraà cagare, se lo giran dei grafici sarà una demo.
    Forse questo il limite del crownsourcing che tutta questa crown sono solo dei singoli che non collaborano ma lanciano input singoli, mentre un grande lavoro è da sempre la sintesi della collaborazione di più professionisti, i migliori possibilmente.

    A presto per un nuovo post a rigurado.

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