Ecco il post su Cannes che tutti stavano aspettando.
Complimenti agli italiani ma il post lo decdicherò totalmente per muovere una critica al Festival in sè stesso:
Cannes sta facendo di tutto per affossare la sua credibilità diventando sempre più una specie di Circo che un prestigioso premio.
TROPPE CATEGORIE:
Sembra che vogliano premiare più gente possibile per far contenti tutti e riscuotere sempre più iscrizioni (ma non lavori iscritti). Heineken Auditorium è un bellissimo lavoro, meritevole di un Leone d'oro o due o esagerando tre, ma com'è possibile che un unico lavoro vinca 10 leoni. E il discorso ovviamente vale per tutti i vincitori che per ogni categoria duplicano, triplicano e quadruplicano le vincite.
SCANDALO GRAN PRIX:
Un Gran Prix assegnato e poi subito ritirato perchè trattasi di campagna già iscritta nel 2009 e vincitrice di una misera short list. (tra l'altro per Scarabeo. Vedi post "a fine aprile")
TROPPE VARIABILI IN GIURIA:
Che i membri delle giuria si scambino i favori è cosa nota, risaputa e confermata da giurati penitenti. Un giudizio personale: quest'anno tutti i film targati Leo Burnett secondo me hanno vinto un po' di più di quello che meritavano (gli ori dovevano essere argenti, argenti bronzi, ecc. ecc.) e guarda caso il presidente di giuria era un certo Tutsell. Ma questa e solo una constatazione da aperitivo.
UNA SELEZIONE PIUTTOSTO BASSA:
Sembra un paradosso detto da un italiano (visto che quando si vince si grida al miracolo) ma rispetto ad altri premi Cannes è molto generoso. Accontentando un po' tutti si moltiplicano le iscrizioni e la festa può andare avanti. Un piccolo esempio Auditorium al One Show si è portato a casa un Merit (equivalente a una shortlist), a Cannes una decina di Leoni. Discorso allargato ovviamente a tutto il mondo. Confrontando i più presitgiosi premi di pubblicità scopriamo che gli ori a Cannes sono quasi il triplo rispetto agli altri.
In tutto questo, dato che per tutto il mondo è uguale, gioiamo giustamente dei successi Italiani. Qualcuno è un fake confermato, ma ci sono paesi che ne fanno molti di più (secondo me ha dell'incredibile quello delle pastiglie della gola, pensato appositamente per dei geni dell'enigmistica). Altri se non fosse stato per le case di produzione non sarebbero nemmeno stati iscritti (guardate gli asterischi sul sito di Cannes e diamo dei meriti anche a loro suvvia). In ogni caso siamo tutti felici e tutti possiamo cominciare a pavoneggiarci magari dimenticandoci di cosa è stato. E peggio ancora di cosa è.
21/06/10
Sono stato al Circo e ho visto i Leoni. E qualche Pagliaccio.
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Credo che sia perché l'italia mai vince premi di espressione, la pubblicittà italiana è vecchia e dietro molte paesi del mondo.
RispondiEliminapensi in iscrivere come farate per migliorere il vostro cliche!
ciao
bocca al lupo
Vogliamo i nomi dei "fake confermati".
RispondiEliminaLe mie fonti sono affidabili e interne alle agenzie coinvolte. Proprio per questo non faccio nomi e tanto meno indico le campagne in questione.
RispondiEliminaIndividuarle non è difficile, ma il beneficio del dubbio mette al sicuro coloro che me ne hanno parlato.
Poi sta a voi fidarvi. Non ho prove tangibili poichè non compro tutte le testate giornalistiche (ops mi è sfuggito che si tratta di stampa?!?) quindi potrebbero anche essere uscite da qualche parte.
Prendiamo il Museo Del Fumetto, di cui Pietro Maestri nelle interviste parla come fosse un cliente vero come fosse P&G. Ebbene andate sul sito del MUF e vedrete che della loro campagna pubblicitaria, vecchi o nuovi soggetti, non c'è traccia. Cioè non si sono preoccupati nemmeno di coprire il fatto che sia un budget inesistente. Non si sono preoccupati di regalare la creatività a un cliente fittizio. No semplicemente hanno usato a totae insaputa un marchio per appiccicarci
RispondiEliminauna creatività vecchia come il cucco. Se andate sulle bancarelle troverete senz'altro uno di quei libri con la comicità nell'arte. Bene con questo gran lavoro scippano premi da due anni.
Non stiamo però a puntare troppo il dito. Stiamo appunto parlando di Cannes. Se controllate i metalli, molto pochi secondo me sono lavori veri. Addirittura qualcuno ha vinto con quello che secondo me è un layout (campagna del ketchup in soggettiva dalle bestie feroci).
RispondiEliminaLe regole sono uguali per tutti e tutti se ne approfittano, giusto che lo facciano pure gli italiani. E' Cannes che dovrebbe porsi il problema e rendere più rigide le regole, ma sembra che in onore della caciara e degli euro che stia andando proprio nella direzione opposta.
Ripeto: One Show e D&Ad ormai sono gli unici premi seri. E guarda caso in Italia nessuno sa cosa siano.
Sottoscrivo tutto, tranne il "risquotere".
RispondiEliminamea qulpa.
RispondiEliminaAhaha, e quando degli italiani vinceranno anche quelli quali diventeranno i premi seri? Dai, non rosichiamo...
RispondiEliminaNon stiamo rosicando per nulla. Stiamo criticando un festival che si sta affossando con le proprie mani. Il discorso vale per tutti, non solo per gli italiani. Campagne internazionali pluripremiate a Cannes poi scompaiono in premi più esigenti (ripeto One Show e D&Ad). Ovvio che poi l'eccellenza è premiata ovunque.
RispondiEliminaPurtroppo selezione ed esigenza vanno a braccetto con qualità e serietà.
Poi ripeto ancora: le regole a Cannes sono uguali per tutti (fake liberi e miriadi di iscrizioni) quindi non c'è nessun motivo per puntare il dito contro chi si iscrive seguendo queste "regole" ma invece si deve puntare il dito su chi le "regole" le fa.
Se noti bene pure l'adci è più selettivo: Auditorium 1 oro (forse 2) e un gran prix. Non 8 ori e 4 argenti (o quello che era). Rollin stone argento->argento.
Koleston labbra Shortlist Adci-> Argento Cannes.
Poi esistono creativi italiani che conosco con il loro bel leoncino vinto che tranquillamente affermano che per loro non vale chissà cosa, altri (i peggiori) che se lo tatuerebbero in fronte per non doverlo ripetere ogni 5 o 6 minuti che hanno vinto un leone.
Sono uno degli autori delle campagne Heineken e mi permetto di correggere alcune imprecisioni che ho letto in questo blog. Auditorium non ha vinto 10 leoni ma solo 8. Altri 2 sono stati vinti dall’altra campagna Heineken, Beer Gloss. Auditorium è stata premiata in 5 diverse categorie da 5 differenti giurie: promo&activation, PR, Direct, Outdoor e Media. Inoltre Auditorium non è sparita dagli altri premi “esigenti”: due (e non uno) merit al OneShow, 1 silver al D&AD, il Grand Clio più 1 shortlist al Clio e 1 silver più 1 shortlist all'Andy Awards. “Ovvio che poi l'eccellenza è premiata ovunque”, infatti. Auditorium non è scomparsa dai premi più selettivi, come non sono scomparse le altre pluripremiate a Cannes.
RispondiEliminaInoltre anche nei premi più esigenti le categorie si sono moltiplicate nel corso degli ultimi anni. Sono quasi tutte società senza fini di lucro e lo fanno per adattarsi a un mondo in costante evoluzione come quello dell'ADV. Nel post leggo una domanda, tra le più coerenti con il nome di questo competente blog: “...ma com'è possibile che un unico lavoro vinca 10 leoni...”. Benvenuti nell'era dell'integrazione.
Cristiano Tonnarelli
Ciao Cristiano, per l'ennesima volta (e non so perchè rileggendo più volte ciò che ho scritto) ribadisco che la critica non è verso il vostro lavoro che ripeto ritengo molto bello e meritevole di tutto ciò che ha vinto e vincerà. La critica è rivolta a Cannes. Mi scuso se ho omesso dati riguardo il vostro lavoro, è dovuto al fatto che vi ho citato come esempio e dire dieci o otto, o sette non faceva differenza. Hai detto bene tu, negli altri premi avete (ribadisco giustamente) vinto 1, 2 o tre premi ciascuno non OTTO. Questo denote la poca selettività di Cannes rispetto a questi premi. Il vostro è un lavoro particolare che può essere trasversale è vero di diverse categorie, ma a Cannes si esagera tra categorie quasi simili (promo&activation e PR) e sotto categorie, tanto che come tu affermi non mi sembra a rigor di matematica possibile vincere 8 premi in 5 categorie. Alle Olimpiadi un solo atleta non può vincere 8 medaglie in 5 discipline
RispondiEliminaCon che risultato? Che un Leone a Cannes sta perdendo di valenza.
Poi scusami perchè la cosa del "senza fini di lucro" mi ha strappato un sorriso. Spero che l'agenzia ti procuri a sue spese tutti quei leoni perchè se per caso te li vuoi comprare tu dovrai sborsare sui 7000 euro. Senza fini di lucro. Poi moltiplica tutte le persone che hai visto a Cannes per 1490 euro (prezzo del pacchetto minimo di 3 giorni). E tutte le cose iscritte per MINIMO un 300/400 euro. Io proprio non posso fare a meno di vederlo il fine di lucro.
In ogni caso non posso fare molto per cambiare un sistema che sta degenerando (sempre Cannes) tranne che sollevare la cosa in un blog che leggeranno si e no un centinaio di persone.
In ogni caso ripeto e ribadisco che non critico e non criticherò mai Auditorium che ritengo come tu hai specificato appartenete alla categoria: “Ovvio che poi l'eccellenza è premiata ovunque”
Il discorso prende e potrebbe prendere come esempio come esempio altri casi. Ho scelto voi riguardo "la duplicazione dei Leoni" poichè italiani e meglio conosciuti sul suolo italico.
Spero di essere stato chiaro.